Riportando l’articolo pubblicato su National Geographic da Stefan Lovgren il 5 maggio 2023, il fiume Vjosa, minacciato da decenni da dighe e operazioni di estrazione, si snoda ininterrotto attraverso le montagne meridionali dell’Albania, le sue acque turchesi scintillano nel viaggio verso il Mar Adriatico.
Grazie al suo status di “Parco Nazionale”, Vjosa è diventato un catalizzatore per un movimento volta a proteggere altri corsi d’acqua incontaminati, conferendo loro questa designazione.
La questione di come proteggere al meglio i fiumi ha a lungo afflitto i conservazionisti. Storicamente, i fiumi sono stati considerati parte delle protezioni terrestri, ma gli studi dimostrano che i fiumi non traggono beneficio da questo approccio, in parte perché possono fluire dentro e fuori dalle aree protette e a volte attraversano i confini. Ulrich Eichelmann, ecologista e conservazionista con Riverwatch e leader del progetto “Save the Blue Heart of Europe“, sostiene che “per proteggere un fiume devi concentrarti prima di tutto sul fiume stesso”.
Il movimento è in aumento, in particolare nei Balcani, dove la battaglia per proteggere altri corsi d’acqua incontaminati dalle pressioni ambientali si sta intensificando. “Vogliamo che questo tipo di protezione del fiume diventi la regola piuttosto che l’eccezione”, afferma Eichelmann.
Nonostante l’acqua dolce sostenga gran parte della vita, i fiumi, i laghi e le zone umide sono in media più degradati degli ecosistemi marini e terrestri, spesso a causa delle dighe che alterano i flussi fluviali e interrompono le migrazioni dei pesci.
Nel corso degli anni, la campagna per proteggere il Vjosa, che ha goduto di un enorme sostegno pubblico, ha coinvolto proteste, cause legali e pressioni internazionali sull’Albania per abbandonare i piani di costruzione di dighe. Il governo albanese, che ha lottato per migliorare le condizioni economiche in uno dei paesi più poveri d’Europa, si è a lungo opposto, soprattutto perché l’Albania si affida quasi esclusivamente all’energia idroelettrica.
Tuttavia, l’azienda di attrezzature outdoor con sede negli Stati Uniti, Patagonia, che ha speso quasi un milione di dollari per la campagna del Vjosa, ha svolto un ruolo importante nel convincere il governo che un parco nazionale avrebbe contribuito a sviluppare l’industria turistica.
Il status di parco nazionale di categoria II del Vjosa, secondo l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), lo protegge da attività dannose come la costruzione di dighe e l’estrazione di ghiaia, pur consentendo l’uso umano.
Oltre al bacino principale del fiume, che ospita più di 1.100 specie di animali, il nuovo parco include tre grandi affluenti e coprirà più di 400 chilometri di corsi d’acqua, nonché il terreno immediatamente adiacente.
Patagonia ha annunciato piani per investire $4,6 milioni per aiutare a creare più parchi simili nella regione. Ci sono molti fiumi lì che i conservazionisti dicono essere in grave bisogno di protezione, ma che potrebbero non qualificarsi per il titolo di parco nazionale del fiume selvaggio.
Besjana Guri di EcoAlbania, un’organizzazione senza scopo di lucro con sede a Tirana, capitale dell’Albania, che è stata fondamentale nella campagna, afferma che il Vjosa può “essere un’ispirazione per tutte le comunità che stanno combattendo per salvare i loro fiumi. Il nostro messaggio a loro è che è possibile vincere questa battaglia, non importa quanto possa sembrare difficile”.