La riviera albanese è piena di splendidi villaggi che si affacciano sul Mar Ionio. Tra questi c’è anche Borsh, una realtà di 2500 abitanti situata vicino ai villaggi di Fterra, Piqeras e Qeparo, a sole due ore di macchina dalla città di Valona
Borsh offre – oltre ad una spiaggia meravigliosa – numerose attività come la barca a vela, canoa, kayak e gli sci d’aqua di giorno, musica (come il South Outdoor Festival) e falò in spiaggia la sera.
Ogni anno, sempre più turisti scelgono questo piccolo villaggio nell’Albania meridionale come meta estiva, attratti da spiagge spettacolari e baie nascoste ancor più spettacolari. Questo trend sta contribuendo alla crescita economica di Borsh, che – continuando in futuro con questi ritmi – diventerà presto una delle migliori destinazioni turistiche dell’intero paese.
La spiaggia di Borsh
Il fascino selvaggio di questa lunga spiaggia fatta di piccoli ciottolo bianchi l’ha resa una delle località più frequentate negli ultimi anni. Il mare offre splendide sfumature di blu e turchese, mentre l’intero paesaggio è circondato da uliveti rendendolo uno dei più idilliaci del paese. Un mix di bellezza e semplici comfort.
La spiaggia di Borsh, inoltre, è il più grande tratto costiero ininterrotto dell’Albania (circa 5 km di lunghezza). Per anni è stata frequentata solo dagli agricoltori della zona ‘famosi’ per la produzione di olio; ora, tuttavia, nell’area ci sono numerosi bar, ristoranti e alberghi che, grazie ai loro prezzi competitivi, rendono la destinazione ancor più appetibile.
Il castello di Borsh
Per coloro che vogliono immergersi nella cultura e nella storia, le verdi colline che circondano Borsh nascondono la fortezza del villaggio, situato a circa 500 metri sopra il livello del mare e a circa 3 km dal centro.
Risale al periodo che va dal terzo al quarto secolo d.c. ed è noto anche come il castello di Sopot (nome del collo su cui è posizionato). Nel V e VI secolo d.c fu gravemente danneggiato dalle invasioni barbariche; fu, infatti, in seguito ricostruito durante il medioevo.
Nel 1192 fu menzionato nelle memorie della principessa bizantina Anna Comnena, figlia dell’imperatore Alessio Comneno. Durante il regno di Alì Pascià, nel XVII secolo, al castello fu aggiunta una moschea, perfettamente conservata fino ad oggi (dell’edificio originale, infatti, manca solo un minareto).
Una straordinaria attrazione che aspetta soltanto di essere visitata.
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