L’agriturismo in Albania, continuano gli investimenti in ostelli: il caso dell’Agriturismo Alpeta

A Roshnik, un villaggio vicino a Berat, i tre fratelli Fiska hanno dato vita all’ ‘”Agriturismo Alpeta”, eretto vicino alla loro vecchia casa, trasformata in una pensione.

Questo agriturismo ha recentemente assunto la forma definitiva, essendo completato di tutto il necessario, ma il percorso iniziato nel 1992, si è basato sulla viticoltura.

Una destinazione perfetta per le vacanze

Il posto è meraviglioso. Scenario incredibile, camere pulite e grandi e un’ospitalità incredibile. Tutta la famiglia gestisce il vigneto, il ristorante e l’agriturismo offrono piatti della cucina tradizionale albanese con molta dedizione ed eccellenza.

“Il nostro investimento è iniziato dal 1992 al 1993, anno in cui furono impiantati i primi vigneti, perché mio padre era un agronomo di professione e nutriva un grande amore per la terra e per le varietà autoctone.

Negli anni ’94 -’95 abbiamo iniziato a produrre per la prima volta vino e acquavite per la messa in commercio, in una modesta cantina, e anno dopo anno abbiamo cercato di migliorare la produzione e aumentare la quantità e la qualità dei prodotti offerti.

Ci ha aiutato il fatto di essere vicini a Berat, un’attrazione turistica che suscita curiosità, e questo ci ha aiutato ad avere più visitatori. Comunque quelli che ci hanno visitato all’inizio dell’attività sono stati amici e conoscenti, che hanno voluto degustare i prodotti della nostra cantina.

Questo è successo almeno 10 anni fa”– ci racconta Petrit Fiska, uno dei tre fratelli che gestiscono l’agriturismo. Nel 2014 si sono rivolti all’Agenzia per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale e grazie ad un loro fondo sono riusciti a ricostruire la cantina Ciò ha aumentato l’interesse dei visitatori, che hanno voluto vedere da vicino la produzione del vino e degustarlo. Oltre agli intenditori di vino, c’erano sempre più gruppi di turisti stranieri, che dopo aver visitato Berat, si sono indirizzati a Roshnik. Era giunto il momento per i fratelli Fiska di pensare a qualcosa di più attraente e su misura per le esigenze dei turisti, e decisero di integrare altri servizi.

“Poiché i gruppi stranieri erano attratti dalla natura e il vino, abbiamo deciso di adattare l’ambiente per la degustazione del vino. Dato che la cantina è vicina e la degustazione veniva svolta fuori dai locali, abbiamo ritenuto opportuno orientare lo sviluppo dell’attività verso l’agriturismo e abbiamo adattato le strutture per ricevere clienti in numero maggiore.

I visitatori arrivavano, si godevano il vino e in seguito cercavano una sistemazione, così abbiamo visto una soluzione nell’adattamento della casa in una guest house, e attraverso una gara che abbiamo vinto,  siamo riusciti ad avere 7 camere con 21 posti letto disponibili. Dopo aver realizzato questo, ci siamo resi conto che avevamo bisogno di un ambiente per servire le nostre specialità e a quel punto  abbiamo aperto il ristorante.

Oggi, nel nostro pacchetto, è prevista la visita al vigneto di 7 ettari, la sistemazione in foresteria, la degustazione di vini e di prodotti tipici nel ristorante e nel Monte Tomorri. Abbiamo incluso quest’ultimo nel pacchetto insieme alla guida, poiché si tratta di un interesse particolare”, dice il Sig. Fiska. Come agriturismo, siamo nel secondo anno di attività. “Vediamo che c’è una prospettiva in questo settore, nonostante l’anno negativo e i profitti modesti, vediamo anche c’è un interesse che sta crescendo”, ha detto.

La diminuzione del numero di clienti è stata di almeno l’80% rispetto a un anno fa. Solo gli stranieri, l’anno scorso, in questo agriturismo erano 2500, tutti con pacchetti completi, vitto e alloggio.

“Quest’anno abbiamo avuto meno visitatori e sapevamo che questa sarebbe stata la situazione a causa della pandemia. Dal Kosovo, abbiamo avuto solo 2-3 gruppi e dalla Macedonia settentrionale 2 gruppi. Coloro che ci hanno visitato regolarmente e in modo massiccio sono state le persone del posto. Nel ristorante, nei fine settimana, bisogna sempre prenotare, mentre durante la settimana si trovano posti liberi. Penso che il modello abbia funzionato e che l’agriturismo stia ottenendo l’attenzione che merita”, sottolinea Fiska.

Dice che tra i visitatori locali, quelli di Tirana e Durazzo, sono in cima alla lista dei partecipanti, ma non sono esclusi altri gruppi provenienti da diverse zone del Paese. Pensa che ormai, l’agriturismo sia visto come un’opzione in più per completare quel collage di vacanze estive dove oltre al mare, alla sabbia e al sole, gli albanesi scelgono l’alternativa della montagna, la natura, il verde e il cibo “bio”.

Nel caso di questo agriturismo, i fratelli Fiska pensano che il miglior marketing sia stato fatto dagli albanesi residenti all’estero. Loro scelgono di trascorrere il loro tempo con la famiglia e gli amici in tali contesti.

“Se facciamo un bilancio, non credo che possiamo fare paragoni con lo scorso anno ma almeno abbiamo coperto le nostre spese, più o meno. Considerandolo un settore con potenzialità e in crescita, stiamo pensando di espandere le nostre capacità ricettive. Attualmente stiamo ultimando la costruzione di un’altro edificio per alloggi e credo che sarà in funzione la prossima settimana.”

Con questo nuovo alloggio si aggiungono altre 3 camere e 9 posti letto. La pandemia ci ha colti in un momento di investimenti, ma questo non ci ha fermato. Il nostro obiettivo è passare a 60 posti letto, aggiungendo ulteriori strutture ricettive. “Altrimenti dovremo affrontare restrizioni, nel caso in cui ci siano delle prenotazioni, ad esempio nel momento in cui arriva un autobus di turisti, in quanto non possiamo accoglierli”.

/ Monitor.al

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