Tanti anni fa i pescatori e i commercianti su barca che navigavano il lago di Ohrid disponevano di vere e proprie stazioni lungo la costa per proteggersi dal maltempo.
Un team di archeologici albanesi – guidati da Adrian Anastasi – ha effettuato quest’estate alcune nuove scoperte nelle acque del lago riguardanti proprio le stazioni che i pescatori e i commercianti utilizzavano tra l’XI e il XV secolo A.C.
“Abbiamo scoperto sott’acqua tre spazi con oggetti archeologici, a circa 70 metri di distanza l’uno dall’altro e proprio vicino alla costa.” – dichiara il professor Anastasi.
Una piccola penisola a forma di naso proteggeva i pescatori e i commercianti dalle raffiche di vento da sud-est e dalle onde improvvise che di tanto in tanto si alzano nel lago.
“Per questo motivo tutte le barche, anche quella a vela, che transitavano da Pogradec, Tushemisht, San Naum, Struga e Ocrida, potevano proteggersi dalle tempeste nelle stazioni del lago.” – afferma Gent Olldashi, capo del team di archeologi subacquei.
Il lago di Ohrid, un patrimonio mondiale dell’UNESCO
Dal 5 luglio 2019 anche la sezione albanese del lago di Ohrid è entrata a far parte ufficialmente dei patrimoni mondiali dell’UNESCO, di cui faceva già parte – dal 1979 – la parte macedone del lago.
E’ uno dei laghi più profondi nei Balcani. Il lago è noto per la purezza e la trasparenza delle sue acque, che sono la casa di due specie uniche ed estremamente gustose di trote, il Corano e il Belushk.
Lo scenario con il lago Ocrida di fronte e il tipico villaggio di pescatori, Lin, sulla destra, è così attraente che non si può fare a meno di fermarsi e fotografarlo. In cima alla collina nelle vicinanze di quest’area ci sono i resti della basilica cristiana costruita alla fine del V secolo.