L’Albania del vino. Informazioni sul settore vitivinicolo albanese

Vino Albania Paese Delle Aquile

Albania News, ha già pubblicato, su un determinato filone: “Arboricoltura, Viticoltura, Enologia”, – spaziando tra informazioni generiche e quelle tecniche su questa branca, su caratteristiche organolettiche del vino, per focalizzarsi in seguito al microcosmo della coltivazione delle viti, la storia del vino e l’enoturismo in Albania. Sinteticamente vi presentiamo alcune “novità” sul mondo del vino in Albania estratte da un’intervista di A. Kolea, del nostro collaboratore G. LUKA sulla la figura del sommelier .

Agronomia ed Enoturismo Albania

Lo stato in cui si trova attualmente il settore vitivinicolo albanese

L’Albania è un mercato emergente per il vino. La Federexport Piemonte, in un ipermercato posto all’interno di uno dei più frequentati centri commerciali di Tirana, QTU – Euromax ha promosso 116 etichette piemontesi in occasione del I festival italiano.

“Il mercato albanese – ha spiegato Giuseppe Monforte, Presidente di Federexport Piemonte – rappresenta uno sbocco naturale e privilegiato per l’export italiano, il consumo di vino pro capite sta aumentando notevolmente di anno in anno e i prodotti piemontesi riscontrano un grande e crescente successo”.

Invece per quel che riguarda i vini albanesi, nel “Balkans International Wine Competition and Festival” sono stati premiati i seguenti vini:

Best of Show Albania

Albania, Korca 2000, Red, Merlot Menea 2/2, 2011.

Medaglia di Bronzo

Albania, Caco winery: Red, Lyhnid Red, 2017 – Rose, Pamid Rosé, 2018 – Vreshti i Pashait, Red, Shiraz, 2016.

Medaglia d’argento

Albania, Belba, White, Kavaljion Chardonnay, 2018 – Belba, Red, Kavaljion Shesh i Zi, 2015.

Korca 2000, White, Riesling Menea 1/1, 2017 – Kallmeti Kantina, Red, Kallmet Prestigi, 2017. Lundra, Sweet, Lot i Embel, 2017 – Lundra, Red, Cabernet Sauvignon, 2017.

Il rapporto degli albanesi con il vino e la “Raki”

Il rapporto degli albanesi è stato molto accentuato con il vino, la Raki diventa di “moda” molto più tardi con le mejhane, specialmente durante il periodo ottomano…

Durante il periodo della Serenissima (Albania veneta) i vini albanesi rientravano nel registro dei vini della Repubblica di Venezia:

I vini erano identificati anche dalla provenienza, come chiarisce una scrittura dei Cinque Savi alla Mercanzia del 1692 che così li distingue: “Vini Terrani, chiamati anche Vinti:

vini della Terraferma, del Friuli, dell’Istria, della Schiavonia, della Dalmazia, dell’Albania; comprendono anche alcuni vini provenienti da esteri stati, come la Lombardia Ferrarese, il regno di Napoli ed in particolare i vini provenienti dalla Puglia e dall’Abruzzo. (Il vino nella storia di Venezia, Vigneti e cantine nelle terre dei dogi tra XIII e XXI secolo, a cura di Carlo Favero – I dazi sul vino nella Repubblica di Venezia; di Michela Dal Borgo pag. 236)

I vini albanesi erano favoriti dal punto di vista daziario:

I vini di terraferma erano i favoriti dal punto di vista daziario. Le tariffe più favorevoli erano per i vini di Schiavonia, i terrani, una categoria di vini che includeva anche i vini dell’Istria, della Dalmazia e dell’Albania. Pagavano di più i vini di Corfù, Zante, Cefalonia e quelli di provenienza adriatica. (ibidem. Venezia ed il vino: il tempo ritrovato; di Attilio Scienza, pag. 42)

A proposito di Mejhane:

Meyhane significa casa del vino ed è composto di due parole persiane: mey (vino) e khāneh (casa). La parola è entrata in albanese come mejhane/a. Una mejhane serviva principalmente vino insieme a meze fino alla fine del XIX secolo quando la raki-a si affermò come la bevanda nazionale quasi ufficiale dell’Albania. Attualmente mejhane forse non esiste più e il termine definisce un locale gestito e frequentato da persone di basso strato sociale, rumoroso e pieno di fumo…

Bisogna ricordare che la Raki albanese è differente dalla rakı turca la quale è una bevanda alcolica zuccherata, aromatizzata all’anice e che è paragonabile ad altre bevande alcoliche del Mediterraneo e del Medio Oriente, a es. pastis, ouzo, sambuca e arak.

In Albania, la mejhane ha perso la sua popolarità ed è stata sostituita con il Ristorante, il Bar, il Wine bar e l’Enoteca. Continua, comunque, la produzione e il consumo famigliare di raki anche se accompagnare un pasto con un bicchiere di vino è diventato più appagante. Anche la cultura del vino è cambiata: nel passato il vino era considerato un alimento, oggi invece ha assunto un carattere edonistico.

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