Un gruppo di archeologi albanesi e tedeschi ha riportato alla luce l’antica città di Arnisa dopo varie ricerche nel sito archeologico di Babunjë (Lushnjë), come riportato il giornale albanese reporter.al
Secondo gli studi del professore e archeologo Bashkim Lahi, la città fu creata per necessità economica da un gruppo di apolloniani che vi si trasferirono intorno all’inizio del sesto secolo A.C.
Tra i reperti rinvenuti nel sito archeologico c’è “Il cavaliere di Babunjë”, una raffigurazione in bronzo alta 14-15 cm rappresentante un cavaliere a cavallo. L’opera – scrive Reporter – risale al periodo della nascita della città e fu abbandonata in seguito all’invasione macedone del quarto secolo A.C.
Le città antiche dell’Adriatico
Il team di archeologi e studenti albanesi e tedeschi – come testimonia Reporter – ha già portato alla luce le rovine di un’abitazione, nonché la strada adiacente, per una superficie rettangolare di 50 x 60 metri quadrati.
A soli 200 metri di distanza sono state trovate le mura di fortificazione dell’antica città, la quale , due secoli dopo la sua creazione, sembra abbia avuto bisogno di essere protetta da potenziali invasori.
“Arnisa – Babunja sembra essere stata una città tranquilla, con buoni rapporti commerciali con la sua città- madre, Apollonia” – prosegue il professor Lahi per Reporter.
Con quest’ultima scoperta, il team di archeologi spera di poter integrare la mappatura delle antiche città costiere dell’Adriatico, nonostante la preoccupazione per la mancanza di finanziamenti pubblici per la ricerca archeologica.
Aiuti dall’estero
Il professor Lahi ritiene che lo spazio di lavoro per gli archeologi che si laureano sia troppo piccolo. Ad Apollonia, gli specialisti locali lavorano dal 2006 con archeologi tedeschi dell’Università di Berlino.
Il Professore sottolinea l’eccellente cooperazione tra le parti, ma non nasconde il disagio quando gli viene chiesto di dare un parere sul contributo da parte albanese.
“L’archeologia è abbandonata dallo Stato e gli investimenti sono totalmente mancanti. Se non fosse stato per la cooperazione con gli stranieri, probabilmente non ci sarebbero stati scavi archeologici in Albania”. – conclude amareggiato Lahi per Reporter.