Voskopoja, gli investimenti degli ultimi anni hanno portato ad un boom turistico

Gli investimenti da 5 milioni di euro totali negli ultimi anni, hanno contribuito a far diventare Voskopoja una delle destinazioni albanesi preferite da turisti stranieri e non.

La Chiesa Di San Nicola A Voskopoja, Korca, Albania

Il villaggio di Voskopoja è sempre più una destinazione turistica che attrae visitatori ogni giorno. Anche in questa settimana di pioggia, infatti, non sono mancati nelle chiese del villaggio i visitatori stranieri. 

La direzione regionale della cultura nazionale di Korçë ha affermato che i turisti stranieri si basano principalmente sulle loro guide turistiche per visitare il villaggio. Ma come si spiega questo boom turistico?

Negli ultimi anni, numerosi investimenti – per un valore totale di cinque milioni di euro – sono stati effettuati a Voskopoja: le quattro chiese caratteristiche del villaggio e il monastero di San Prodhon, i monumenti preferiti dai turisti, sono in fase di restauro.

Grazie soprattutto a questi investimenti che i visitatori sono aumentati in modo esponenziale nel villaggio nei pressi di Korçë. Crescita turistica che Voskopoja è riuscita a gestire senza problemi, dato che il villaggio ospita numerosi hotel e guest-house.

Voskopoja

Voskopoja è un’importante attrazione turistica dell’Albania. Tra alte montagne, foreste e campi verdi, è a tutti gli effetti un tipico paese balcanico. Si trova a 20 chilometri da Korça e a 1.150 metri sopra il livello del mare.

E’ stato riconosciuto come un luogo abitato a partire dal 1330. Con il tempo la città è continuata a crescere fino a raggiungere il suo apice nel 1750, con una popolazione di quasi 30.000 abitanti. Sebbene si trovi in un luogo piuttosto isolato tra le montagne dell’Albania meridionale, la città è diventata il centro più importante degli Arumeni.

In passato Voskopoja (in italiano Moscopoli ) aveva 24 chiese adornate con molti affreschi, di cui solo sette sopravvivono oggi. Era anche conosciuta per la sua scuola secondaria, per l’Accademia dell’apprendimento, per la biblioteca, e come un importante centro di artigiani e tessili.

E’ un centro importante per la sua storia e la sua cultura. E’ stata menzionata per la prima volta nelle cronache medievali del XIV secolo; a quel tempo, era conosciuta con il nome greco di Moschopolis. Nel XV secolo, fu occupata dagli ottomani che espansero la città come centro commerciale.

Le prime chiese furono costruite nel XVII secolo. Anche la prima tipografia nei Balcani fu costruita qui, nel 1720, e i primi libri in greco furono stampati già nel 1760. Gli autori, Teodor Kavaloti e Teodor Haxhifilipi, vivevano entrambi a Voskopoja.

Tra gli edifici religiosi meglio conservati ci sono il monastero di San Prodhon, San Nicola, San Michele, San Atanasio e San Ilia: tutte – con i loro dipinti di grande valore – rappresentano un’importante attrazione per i turisti. Soprattutto a San Prodhon, dove ogni anno, il 24 Giugno, numerosi visitatori giungono da Coriza e da altre città per assistere a quel che era il servizio religioso in passato.

Tutt’ora, Voskopoja è una prova vivente dell’affascinante storia della regione, come testimoniato dai suoi numerosi siti religiosi immersi nelle strade di ciottoli che risalgono a 400 anni fa e vengono utilizzate anche oggi.

Oltre al clima salubre e all’aria fresca ,alla neve d’inverno, alla freschezza d’estate, alle infinite foreste, troverete anche hotel confortevoli e anche una piattaforma sciistica naturale per i dilettanti. Prodotti caseari freschi, formaggi e carni fresche, fagioli, patate e prugne, si possono trovare ovunque in città.

Un’altra tradizione ben nota è l’apicoltura e il delizioso miele di fiori selvatici di Voskopoja. La caratteristica torta cotta nel fuoco, la carne allo spiedo, la rakia di prugne, sono solo alcuni dei piatti tradizionali della zona che si trovano nella maggior parte degli alberghi.

Il lavoro artigianale fu uno dei settori che rese Voskopoja famosa e influente nel XIV secolo. Anche i tappeti, i lavori di ricamo a mano, la pietra, il legno e la lavorazione del ferro fanno parte della tradizione di questa zona.

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