The Irish Times, Elizabeth Gowing: benvenuti a Tirana, la mia città

La scrittrice inglese, che da cinque anni vive a Tirana, ha approfondito in un'intervista per The Irish Times le principali attrazioni della capitale del Paese delle Aquile.

Elisabeth Gowing

Elisabeth Gowing

Elizabeth Gowing – scrittrice e traduttrice inglese – vive a Tirana da più di cinque anni. Si è trasferita lì a causa del lavoro del suo partner e ora gestisce un gruppo di networking ambientale e supporta i volontari nei programma di lettura con la comunità rom.  

In un’intervista per The Irish Times, ha approfondito le principali attrazioni da visitare nella capitale del Paese delle Aquile.

L’intervista

Qual è il primo posto che porti a visitare?

Una delle immagini più rappresentative dell’Albania è costituita dagli oltre 70.000 bunker costruiti durante il regime comunista come difesa contro le invasioni straniere. Dato che sono stati progettati per resistere ad una granata, sono rimasti negli anni costellando il paesaggio.

L’eredità psicologia e politica di quel regime comunista è ancora evidente in Albania, quindi quando le persone vengono qui, se non hanno già notato bunker nelle colline circostanti durante il loro viaggio in città, ci rechiamo nell’Angolo della Ditattura dove è conservato un bunker.

Forse non è un ottimo inizio per un itinerario, ma è bello apprezzare quanto lontano sia arrivata l’Albania da quando la dittatura è terminata nel 1991.

Quale posto consigli per un ‘assaporare’ Tirana?

Situato nel lago di Tirana, Mullixhiu è un ristorante delizioso, elegante e creativo che offre rielaborazioni di piatti tradizionali. L’Albania è un paese la cui identità e cucina si trovano tra il Mediterraneo e l’ex impero ottomano: tutto ritrovabile al Mullixhiu.

Il posto migliore per farsi un’idea del posto di Tirana nella storia?

Il caffè-museo ‘Komiteti’ è pieno di artefatti di cui lo staff vi parlerà mentre sorseggiate qualcosa del loro ricco menù fatto di ‘rakia’ tradizionali e aromatizzati alle erbe. Che si tratti di tessuti, mobili tradizionali intagliati o la collezione di tutti i modelli di televisione e radio prodotti durante il regime comunista quando l’Albania doveva essere autosufficiente, è un ottimo posto per imparare e bere.

Le prime tre cose da fare lì, gratis, sono…

L’ex sindaco di Tirana, ora primo ministro, ha portato le sue abilità di artista nel dipingere gli edifici di Tirana in modelli ‘arlecchino’ e lo stesso approccio è stato adottato dal suo successore, il nuovo sindaco Erion Veliaj.

L’arte durante il comunismo era per il popolo e, per questo, l’arte socialista realista è ovunque. E’ possibile ammirare il vasto mosaico nella piazza centrale di Tirana, i bassorilievi degli edifici governativi e la massiccia statua di Madre Teresa raffigurata con bicipiti che potrebbero uccidere un orso.

Poi bisogna visitare i dipinti della moschea di Et’hem Bey nella piazza centrale della capitale. L’Albania fu dichiarata il primo stato ateo al mondo nel 1967, ma dalla caduta del regime vi è una felice coesistenza tra i musulmani, i Bektashi, i cristiani ortodossi e i cattolici.

Con quali souvenir ritornare da Tirana?

A circa 40 minuti da Tirana, nella città di Kruja, c’è il più grande mercato di oggetti di antiquariato e artigianato del paese. I costumi tradizionali e gli utensili in legno intagliati, possono essere acquistati in modo conveniente, e sono anche in vendita molti cimeli dell’era comunista. In alternativa a Kruja, ci si può recare al facilmente raggiungibile mercato coperto di Tirana.

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