Turismo in Albania: la mia esperienza di viaggio

L’Albania, terra ricca di storia e bellezze naturali, è ingiustamente entrata in circuiti turistici solo da poco tempo. Articolo di Stefania Morreale

Bazaar di Kruja

Bazaar di Kruja

L’Albania, terra ricca di storia e bellezze naturali, è ingiustamente entrata in circuiti turistici solo da poco tempo.

Se la vicina Grecia, Turchia, Croazia hanno svolto negli anni un ruolo cruciale all’interno dello scenario turistico dell’area geografica, l’Albania è rimasta in disparte. Fortunatamente per il Paese, ma anche e soprattutto per i turisti, la Republika e Shqipërisë è finalmente uscita dall’ombra.

Quest’estate io e la mia famiglia abbiamo deciso di passare le vacanze in Albania. La decisione è nata anche dall’esigenza di conciliare il fisiologico bisogno di relax estivo e la naturale curiosità che ci appartiene. Abbiamo perciò optato per un itinerario che comprendesse delle giornate al mare insieme a delle vere e proprie gite in giro per il Paese. Per questo motivo siamo partiti in macchina, in modo da agevolare gli spostamenti tra il nord e il sud dell’Albania.

L’arrivo in Albania è stato strano, quanto meno per dei turisti in vacanza in un paese mai visitato prima. Fin da subito, infatti, ci siamo sentiti a casa. La gente, cordiale e ospitale, parlava un buon italiano e si affaccendava per dare una mano. Superati i controlli al porto di Durazzo e sistemati i bagagli in hotel, ci siamo diretti verso il centro della città.

Durrës è una bellissima cittadina, colorata e dinamica. Il profumo di byrek nell’aria, l’invito del muezzin alla preghiera proveniente dalla moschea, il vociare di giovani albanesi per le strade, gli zampilli di acqua provenienti da fontanelle in piazza, ci hanno catapultati all’interno della città e del mood vacanziero.

Di Durrës abbiamo scoperto bellissimi scorci, elegantissimi bar e tanta storia. Dopo aver visitato il Muzeu Arkeologjik, una guida ci ha accompagnati all’anfiteatro e ai bagni romani. Le proporzioni del teatro sono enormi, così come i reperti rimasti ancora sotto terra. Presto degli archeologi italiani cominceranno degli scavi nella città. La cosa che più colpisce di Durrës è la costante tensione tra antichità e modernità. Le antiche mura della città, i reperti romani, la torra veneciane convivono elegantemente con strutture ultra moderne e imponenti palazzi. Il continuum tra passato e presente si dipana davanti agli occhi di tutti, senza creare scompiglio o stridore. Anche il suo litorale è molto bello e ben organizzato.

Kruja è, o almeno lo è stata ai nostri occhi, un piccolo gioiello. I vicoli stretti e acciottolati, le diverse costruzioni in legno permettono al turista di immergersi nella cultura tradizionale albanese. Il bazar ricco di colori e forme, guida i visitatori affascinati verso il castello, maestoso e imponente, e il museo dedicato all’eroe nazionale Skanderbeg. Una volta arrivati al Kalaja la vista è mozza fiato e ci si sente catapultati nel passato, ai tempi delle antiche battaglie contro i turchi e la visita al Muzeu Etnografiku non fa che alimentare questo viaggio a ritroso nel tempo.

Tirana è bellissima. Ha l’aspetto di una capitale europea, caotica e affascinante, in cui le architetture antiche si sposano bene con la modernità della città. Il lago artificiale e il parco sono stati una piacevole sorpresa che ci ha affascinato e rilassato allo stesso tempo.

Il nord e il sud dell’Albania rappresentano per me due bellezze naturali diverse e complementari. Il nord, con le sue imponenti montagne e i litorali sabbiosi e il sud, con il mare scoglioso e le immense distese di verde. Enorme ed emozionante il castello di Lezhë, dal quale si può godere di un panorama fantastico; bella e familiare Vlorë, con la sua moschea e il monumento ai caduti per la libertà. Piene di vita e di turisti sia le spiaggia di Shëngjin che quelle di Orikum; entrambe le località sono in grado di offrire un perfetto soggiorno turistico. Con pochi euro è possibile passare la giornata al mare, comodamente distesi su sdraio sotto un ombrellone. I lidi sono puliti e ben tenuti e i diversi venditori ambulanti permettono di comprare cibo, giochi, creme solari, senza abbandonare la spiaggia.

Il bilancio finale di quest’esperienza albanese non può che essere positivo. Siamo stati bene e ricorderemo la vacanza con nostalgia. Ci sono ancora molti posti da visitare che i pochi giorni a disposizione non ci hanno permesso di vedere. Ma ci siamo ripromessi di tornare. Mi sento in dovere, nei confronti della gentile Albania, di fare qualche piccolo appunto che non deve essere inteso come critica fine a se stessa, ma piuttosto come augurio di miglioramento. Spero che l’Albania continui il suo percorso di crescita mettendo in risalto le bellezze naturali e architettoniche che possiede, investendo sulla sua storia e sulla sua cultura, finanziando ulteriori scavi archeologici e nuove ricerche storico-culturali.

Mi auguro che le nuove generazioni imparino dall’esperienza migratoria, senza però abbandonare le proprie radici e le proprie tradizioni. Vorrei che l’Albania non si vergogni del proprio passato, ma anzi lo ricordi per fare tesoro delle vecchie esperienze perché, come si dice tra gli albanesi, ‘il nemico più temibile è quello che hai dimenticato’.

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